7.10.15

2015-09

NEI FILM DI James Bond, tratti dai romanzi di Ian Fleming (ottima tra l’altro la nuova traduzione in italiano che da qualche anno sta portando avanti Adelphi), gioca un ruolo dal leone la sigla. E negli anni, ce ne sono state alcune mitiche e altre piuttosto scarse. Un’ottima ricapitolazione da parte del New Yorker: Getting the James Bond Song Right.

Tra i film che ho visto di recente:
  • American Sniper (2014)
    Non male, soprattutto è potente l’interpretazione di Bradley Cooper. La regia di Clint Eastwood a tratti domina mentre a tratti è quasi invisibile. Più che la storia, è il contesto e la sua “normalità” a renderlo un’eccezione.
  • Avengers: Age of Ultron (2015)
    Non è quella cosa orribile di cui alcuni si lamentavano: a me ha divertito parecchio, anche se è prolisso e un po’ ripetitivo nello schema degli snodi. Sta cominciando ad annoiare? Direi di no: c’è dentro un’energia micidiale e i personaggi sembrano davvero fumetti.
  • Flying Phantom Ship (1969)
    Vedere lo splash screen della Toei Animation di una volta scalda il cuore. Realizzato da Horshi Ikeda, Soratobu (titolo originale) è uno dei primi film a cui ha collaborato Hayao Miyazaki, che ha curato l’animazione del super robot.
  • Home (2015)
    Realizzato dalla DreamWorks, è un film animato di fantascienza per relativamente piccoli realizzato con una tecnica che fino a pochi anni fa avrebbe fatto gridare al miracolo. Targhettizzato su un pubblico americano nero, diverte con leggerezza: il tema centrale è l’importanza di essere unici e crederci davvero, anche a costo di non giocare sul sicuro.
  • Jurassic World (2015)
    Ci riprovano e fanno un’altra variazione sul tema dei dinosauri redivivi. Meglio del terzo capitolo (spurio) del trittico originario, ma la premessa (Dna dei dinosauri incrociato con quello di altri predatori) spinge un po’ troppo in avanti.
  • Mad Max Fury Road (2015)
    Altro remake, anzi reboot di una trilogia di successo (quella con Mel Gibson). È un delirio camp, sinceramente strambo, con una protagonista magnifica (Charlize Theron) e un Mad Max che non mi è piaciuto per niente (Tom Hardy). Il resto sta tutto nel chitarrista punk folle che scandisce il ritmo del delirio motorizzato.
  • Maleficent (2014)
    Anche Angelina Jolie può essere in giornata e azzeccare il personaggio giusto. Dopotutto, la fata zigomuta e ferita nel profondo ha più carattere (e aspetti divertenti) di molte altre interpretazioni più serie. Il resto del film sono quattro effetti speciali sgangherati attorno a un cast dimenticabile.
  • Spy (2015)
    Piacevole, divertente, forse un po’ troppo slapstick comedy, ma ha un cast che regge davvero molto bene. Notevole Melissa McCarthy, ottime e autoironiche le sue “spalle”, che sono in realtà abituate a fare le prime donne ma si adattano molto bene a pariodiare con leggerezza e senza esagerare il proprio personaggio tipico: Jude Law e Jason Statham.
  • The Salt of the Earth (2014)
    Bello e noioso al tempo stesso: clamorosa opera concettuale di Wim Wenders, in realtà un documentario sul fotografo Sebastiao Salgado che è soprattutto un attivista oltre che un creatore di immagini memorabili. C’è dentro il figlio di Salgado, Juliano Ribeiro, e l’ambizione di celebrare una vita straordinaria il cui ego però mette in secondo piano l’oggetto reale (o presunto tale), cioè l’uomo, sale della Terra, la più alta e terribile delle Beatituidini.
In faticosa avanzata:
  • Aloha (2015)
  • Arthur and Merlin (2015)
  • Bob & Carol & Ted & Alice (1969)
  • Inside Out (2015)
  • Insurgent (2015)
  • Intolerance - Love’s Struggle Through The Ages (1916)
  • San Francisco (1936)
  • The Imitation Game (2014)
  • Unforgiven (1992)

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