6.3.03

Quel villaggio tra le nevi

TORNIAMO DA PEER a Stoccolma. Lui mi parlava di convergenza e la vedeva come una pizza (vi avevo detto che � appassionato di Italia e cose italiane), o almeno cos� me la spiegava. In sintesi: la pizza rappresenta il territorio. Il pomodoro, spalmato un po' da tutte le parti � la connessione Gsm-Gprs. La mozzarella sono le zone dove ci sono Hot Spot 802.11, le olive quelle dove ci sono connessioni Umts e, infine, i chicchi di pepe (sulla pizza???) le connessioni Bluetooth. L'idea � che la persona si muova in questo ambiente variegato e dotato di connessioni di velocit� ed estensione diversa. La persona si muove e si porta dietro un unico oggetto, un ibrido tra un computer, un palmare e un telefono, che � in grado di passare automaticamente da un tipo di connessione all'altra a seconda di quale � presente e di che cosa gli chiediamo di fare. Devo fare una videotelefonata? Si aggancia all'Umts o all'802.11. Devo mandare via un sms o una email? Basta il Gprs. Devo stampare un documento? Cerca una stampante (il chicco di pepe) che gli consenta di effettuare l'operazione: pu� essere mia come del bar dove mi sono fermato.

Per fare tutto questo, mi diceva Peer, bisogna rivoluzionare l'elettronica e le varie componenti. E disegnare l'anello mancante tra il computer e il telefono. Cio�, fare un nuovo chip (filosofia Intel comprensibile, dato che quello fanno nella vita) che integri due funzioni: calcolo (l'intelligenza del computer) e trasmissione (con tutto quel ben di dio di standard che citavo prima). Solo un unico, piccolo e tosto chip permetter� di avere il lato "tecnologico" della convergenza. Poi, se gli interessi economici dei fornitori di servizi e degli Stati troveranno la cosa appetibile, nasceranno anche i servizi. A meno che, come � successo per Internet, la tecnologia non si diffonda da sola, sulle spalle di tanti volontari evangelisti e di qualche piccola azienda lungimirante...

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