6.3.03

Quella volta in California

SE USCIAMO DI casa, cambiano molte cose sia da un punto di vista legale che sociale. Sarebbe bello che io potessi scoperchiare il mio piccolo portatile o il mio palmare in piazza Duomo mentre aspetto il tram oppure sul tram stesso e scaricare la posta elettronica oppure iniziare a chattara o magari, se c'� abbastanza banda, fare una videoconferenza. Sarebbe bello, ma creerebbe un problema a chi acquista costose licenze nel settore industriale che fino a poco tempo fa era naturalmente reputato alle comunicazioni interpersonali a distanza (oltre che in regime di monopolio). Anzi, le aziende di questo settore (Tim, Vodafone, Wind, 3) lo vedrebbero probabilmente con il fumo agli occhi.

Quella volta in California che volevo guardare la mia posta e non sapevo come fare, ho chiesto a un mio amico di portarmi in un bar, uno Starbucks, dotato di connessione senza fili per i computer. Mi dice: no, vieni con me. Andiamo tre strade pi� in l� in centro, cerchiamo un paio di segni fatti con il gesso sui muri da qualche anima bella e - individuato il posto giusto - mi connetto con discrezione e scarico quello che devo scaricare. Stavo sfruttando una connessione senza fili di un privato (credo un'azienda) che trasmetteva con potenza sufficiente da arrivare sulla strada. Nessun "muro" per impedirmi di accedere al flusso di dati internet e quindi di scaricare la mia posta, sicurezza per impedirmi di accedere ai dati contenuti negli altri computer della rete locale senza fili. Se, tornato in Italia, fossi stato mosso da gioiosa voglia di condividere e avessi piazzato la mia base sul davanzale della finestra (connessione flat, quindi non mi costa nulla se la usano anche altri), mi sarei fatto subito tre nemici.

Il ministero delle comunicazioni, dato che occupo l'etere pubblico che � roba sua. Il mio provider di accessi a Internet, dato che quello che abita nell'appartamento accanto al mio � un suo potenziale abbonato che invece sfrutta la mia connessione e non se ne compra una per s�. Il provider di telefonia mobile, che teme che la gente vada a giro a fare videoconferenze con i palmari sfruttando queste connessioni anzich� comprarsi un Umts (quando usciranno) per ripagargli il costo un po' esoso della licenza.

Il ministor Gasparri sta nicchiando sul tema e si trincera dietro la burocrazia e gli studi. Gli standard esistono e sono liberamente acquistabili in Italia. Il problema � l'uso di queste tecnologie e i servizi che possono (o non possono) nascere. Ma non � finita qui...

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