7.6.04

Alfabeto

STAVO LEGGENDO UNA intervista molto bella del New York Times a Bill Joel. Dentro c'e' veramente un mondo di cose che vanno molto al di la' del lavoro dell'ingegnere del software che ha scritto Unix e poi Java. Il pericolo e' la "mad science", quella che fa esperimenti "insane". Da notare che l'uomo stava scrivendo e lavorando su un libro in albergo a New York, consultando testi fino alle quattro del mattino su catastrofi, sfide e terrorismo, fino a tarda notte del 10 settembre 2001. Si e' risvegliato per il fumo e le sirene la mattina dell'11. Strana sensazione, dice lui. Sul tema sono sensibile perche' ho iniziato a leggere ieri "Prede" di Crichton, sulle nanotecnologie impazzite.

Beh, comunque, leggendo e scorrendo in formato ottimizzato per la stampa l'intervista, notavo i capolettera che dividono il lungo articolo in due. Una B rossa all'inizio, una A rossa a metà. E mi e' tornato in mente un gioco che facevo qualche anno fa a Firenze quando scrivevo per l'edizione locale del Giornale. Si trattava di mettere capolettera ad ogni paragrafo in sequenza tale da formare una parola o una frase breve. Tipo: "Ancora ti penso", o sciocchezze del genere. Mi divertivo (lo faceva anche Shakespeare, per vostra cultura, e se chiedete a Bartezzaghi figlio probabilmente vi dirà anche come si chiama questa forma di enigmistica) e la volta che lo raccontai a Valerio, il giovane aretino facente funzione di caposervizio, mi guardo' come un matto... Ancora mi vien da sghignazzare...

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