19.5.05

Cina, o mia Cina

IO DA TEMPO lo propongo negli ambienti magmatici del terzo settore, del volontariato, della cittadinanza digitale. Il fenomeno Internet in Cina sta cominciando a crescere. Il governo locale censura quel che può (le notizie al riguardo si susseguono, perché nelle redazioni dei nostri giornali è popolare l'idea che Pechino blocchi Google e chiuda gli Internet Café) e la gente lì vorrebbe ma ha difficoltà a creare siti. Navigare infatti navigano, il problema è mettere le cose online.

Allora, mi chiedo e continuo a chiedere agli operatori - come la Rete Civica di Milano - che senza fini di lucro ospitano decine di associazioni di ogni forma e colore: ma la nuova frontiera della cittadinanza digitale non è forse questa? Non si potrebbero ospitare sui server italiani non-profit le reti civiche cinesi? Non ci sono? Possiamo aiutarli a costruirle...

Non si potrebbe infatti aprire un ponte digitale con quel Paese allo scopo di suturare la frattura che divarica quel popolo dall'accesso alla cittadinanza e quindi alla democrazia digitale? Non avete notato quanti cinesi ci sono anche in Italia? Quanto sarebbe facile trovare le competenze necessarie a superare la barriera linguistica? No, nessuno mi ascolta. Poi, quando l'avrà fatto qualcun altro, magari in Olanda, magari in Francia, non potrò neanche dire: ve l'avevo detto, perché si fa sempre una brutta figura a fare il grillo parlante. Però voi potrete sussurrarlo in vece mia che questo Posto l'aveva detto... Conquistiamo la Cina grazie a Internet, un cinese alla volta!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao!
L'idea è affascinante, e per quanto riguarda i blog qualcuno
l'aveva già lanciata
anche se al momento sembra più una buona intenzione che un progetto concreto...
L'unica cosa che non capisco, è perché per loro dovrebbe essere più facile pubblicare su un sito di una rete civica che non su uno spazio gratuito di quelli che si trova in rete?

Antonio ha detto...

Perché l'idea non è di dare solo l'accesso a un motore per fare blog, come Blogger qui presente, Splinder o tanti altri, che sono strumenti di community particolari, un po' solitarie. L'idea è di dargli l'accesso a strumenti di community di gruppo, come la Rete Civica di Milano, per esempio, sulle quali possono costruire scambi e avere una memoria degli scambi e delle comunicazioni passate. Con software (Rcm utilizza FirstClass di OpenText) specializzati, a loro disposizione ma parcheggiati su server fuori dalla Cina. Non bastano i blog, ci vuole qualcosa di più collettivo, sociale e anche politico, secondo me. Un cinese alla volta, ma forse è meglio dire a blocchi di cento...