13.7.05

Il vecchio Johnny

JONATHAN SWIFT LO conosciamo tutti, no? Ministro religioso e scrittore, è famoso per I viaggi di Gulliver e nell'Inghilterra del Diciottesimo secolo ha acquistato una certa fama che dura sino ad oggi.

Ma tre anni dopo aver scritto i suddetti Viaggi, lo scrittore anglo-irlandese ha dato alle stampe A modest proposal, un breve pamphlet in cui suggeriva che, per risolvere il problema dello squallore e povertà in cui versavano i cattolici in Irlanda, fosse necessario prendere i poveri bambini denutriti e randagi per darli in pasto ai più ricchi tra gli irlandesi e i britannici in generale. In questo modo non solo si sarebbe avuta una sana e gustosa esperienza culinaria, ma si sarebbe anche risolto il problema della sovrappopolazione insieme a quello della futura disoccupazione, e fornita pure una piccola fonte di reddito alle famiglie più bisognose (capito, Tremonti?).

Il lavoro di Swift era fatto a regola: statistiche, argomentazioni dotte e coordinate tra loro, citazioni appropriate. Quanti bambini mangiare, dove prelevarli, in quale modo gestire il meccanismo. Anche considerazioni sugli effetti a breve e lungo termine per la morale: i mariti che vedono l'emancipazione economica passare dalla donna - letteralmente - e trovano in questo motivo di maggior rispetto per la loro sposa madre dei loro preziosi figli. Insomma, com'è facile immaginare il libro venne letto, giudicato per quel che diceva e l'autore fu duramente attaccato. Anche se ci fu chi lo volle difendere (come sempre succede con tutte le idee, a prescindere dalle idee, vero Sgarbi?) talvolta per partito preso, talaltra per semplice spirito di contraddizione.

Il punto è che a tutt'oggi il saggio viene considerato ovviamente satirico, e anzi, la punta migliore della satira in lingua inglese: l'io narrante non è l'autore ma una maschera, Swift non è un nazista e soprattutto non aveva nessuna voglia di dar da mangiare i bambini, bensì voleva far satira sociale mettendo in pista la retorica e l'arroganza degli intellettuali.

Non è un caso se la "modesta proposta" è diventato un modo di dire quasi carbonaro - in quanto pochi conoscono il presupposto: non si è riusciti a farne un film e quindi l'informazione non passa alle masse - che ben giocato nelle discussioni rende sottile il piacere di attaccare il proprio interlocutore. Ecco, quella qui sotto era la mia modesta proposta circa l'analisi semiotica della bottiglia di Coca Cola, se non si fosse capito... Scritta, come si dice, tra il serio e il faceto.

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