30.8.05

Born to fly

CONTINUA LA TELENOVELA: adesso tocca a noi entrare in possesso, come scrivono i nostri giornali, di provvisorie e parziali liste di vettori di linea (ma poi fanno tutti charter o peggio? Mah?) che sono verboten sul suolo patrio. Si tratta, scrive questa volta il Corriere della Sera di cinque compagnie: Hemus Air (Bulgaria), Kuban Airlines (Russia), Bgb Air, Gst Aero, Aircompany e Ozu-Avia Air Company (tutte e tre del Kazakistan). Di ciascuna il quotidiano milanese fornisce anche una striminzita spiega. Notare che ci sono due charter e tre cargo. Pubblichiamo una lista in cui diciamo pubblicamente ai passeggeri: "quel cargo non può volare in Italia!"? E chi se ne frega?

Dopodiché, ci si impelaga ancora di più, in quello che è esattamente il contrario dell'obiettivo. Se vogliamo rendere più trasparente per i consumatori il trasporto aereo e quindi più sicuro perché si offrono criteri di valutazione e di scelta - questo è l'obiettivo - pare che si remi nella direzione esattamente opposta. Primo: si pubblicano liste di vettori che la gente non sa neanche di che diavolo stiamo parlando. Le regole sono astruse, le esclusioni parziali e cavilose (revocano i permessi anche se la pulizia dei sedili non è superiore a un certo standard, ma di solito gli aerei non cascano per via delle briciole e delle macchie di caffé), al telegiornale - fonte di imprecisioni galattiche - pare di capire che i capotreno controllino più accuratamente il locale Pinerolo-Mondovì di quel che non facciano gli sfigati di Fiumicino o Linate (son tutti dipendenti statali, signora mia, cosa s'aspettava?). In sostanza, se va bene la fiducia negli aerei è meno mille.



Da notare che la gente che ha strizza è la stessa che anziché comprarsi due biglietti Ryanair (un incidente aereo in dieci anni) preferisce farsi un charter del suo tour operator di fiducia sotto casa che non dirà neanche sotto tortura su quale carretta d'aereo li farà volare. E c'è un motivo: non lo sa, lo decide all'ultimo, in una sorta di asta al ribasso della carne di vacca per spuntare l'operatore più sfigato che fa pagare meno.

Vogliamo fare una bella cosa? Pubblichiamo una lista europea - e armonizziamo i divieti di sorvolo e atterraggio - comune in cui siano indicati chiaramente: quelli che da noi (in tutti i paesi dell'unione) non vengono, per la cronaca (così se li incontri all'estero non li prendi), quelli che da noi vanno benissimo (stella d'oro), quelli che vanno normali (stella d'argento) sulla base delle rilevazioni standard. In più, stella rossa a quelli che sono stati sospesi almeno un trimestre negli ultimi cinque anni (poi il conto s'azzera). Dopodiché la stella d'oro, d'argento o rossa obblighiamo le compagnie a stamparla sul biglietto aereo insieme al nome del vettore e al tipo di apparecchio, comprensivo di numero di identificazione (gli aerei hanno un numero di registrazione che si portano dietro sino a che non vengono reimmatricolati, un po' come le targhe delle auto, ed è una cosa diversa dal numero del volo, che identifica solo un certo servizio sulla tratta) e a distribuire opuscoli chiari in cui si spiega su quali standard viene fatto l'auditing alle compagnie aeree. Signora mia, la vede questa bella stella rossa? Vuol dire che l'anno scorso volare con questi signori era vietato per timore che gli si rompesse l'aereo a diecimila metri sopra l'Appennino. Poi hanno fatto i compiti e adesso rivolano, ma li teniamo d'occhio, sai mai...

E poi vediamo cosa fanno i passeggeri...

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao a tutti ho aperto un forum sulle aste a ribasso e giochi online.
vi aspettiamo numerosi.
http://asteegiochionline.forumfree.net/