8.7.06

Disappointing

PIU' O MENO alle undici e mezza (l'ora in cui scrivo questo post), tutte le sere sopra casa mia a Milano si sente il rombo lontano di un aereo che passa. Da Linate, con una rotta che procede più o meno verso ovest, chissà verso quale destinazione. Ecco, la fantasia a questo punto potrebbe scatenarsi a tracciare le rotte più esotiche attraverso i cieli della Lombardia, ma non posso fare a meno di immaginarmi sopra quell'aereo intento a guardare verso il basso, come ho fatto tante volte. E sempre, chiedendomi – durante l'incanto del volo – cosa fossero quelle tracce che si vedono sul terreno. La curiosità di capire, di imparare di più, di riconoscere posti e conformazioni, legandole a cose sapute, a nozioni acquisite.

Con questo spirito qualche settimana fa a San Francisco avevo comprato Window Seat, un singolare libro scritto (ma sarebbe meglio dire assemblato) da Gregory Dicum. Già il sottotitolo spiega molto: leggere il panorama dall'aria. Insomma, quel piccolo libro (è un paperback da 15 dollari che si trova a meno di 10 su Internet) che dovrebbe essere sempre nello zainetto in aereo, almeno quando si vola sopra gli Stati Uniti (l'edizione per l'Europa si dice sia in preparazione), per imparare qualcosa usando la stessa prospettiva peculiare che si acquista nel momento del volo.

Peccato però che sia un libro mal pensato: una di quelle idee migliori in teoria che non nel momento della realizzazione pratica. La cartografia non è all'altezza, il testo è particolarmente poco fortunato, la scelta dei temi e degli argomenti sono mirati in realtà a un pubblico di ragazzini delle medie, quelli stessi che disdegnavano le lezioni di geografia.

Peccato, insomma, perché vagando per il cielo la terra è l'unica consolazione, con i suoi mille e cangianti panorami. Window Seat poteva essere una buona idea... ci dovremo accontentare delle mappe bisunte delle riviste in dotazione a bordo e del sistema di informazioni sulla navigazione (se c'è), che è pur sempre un delirio, ma almeno un delirio pertinente

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bhè.....a dire il vero...basta avere dimestichezza con Google Earth e la sua commnunity Community.....
Per vedere la terra dall'alto ed imparare a "leggerla".
Capisco che non è poi così Pocket.... :-)
Giovanni