14.4.07

Le siepi del mondo

OGGI E' UNA giornata di quelle spettacolari: oltre la siepe di pitosforo selvatico, davanti alla finestra del mio studio, c'è un mondo di uccelli che cinguettano, di voci della strada lontane ed attutite. Nessun clacson qui, ma il sole primaverile che inonda Milano fa quasi rumore da quanto è intenso oggi.

Nella tanto disprezzata zona di Paolo Sarpi, dove oggi la calma regna sovrana e i tatzebao in cinese svolgono la loro funzione di orologio sociale analogo a quello dei tatzebao in italiano venduti in edicola o trasmessi in tivù, gli affitti sono un po' più bassi e nelle corti delle case ci sono piccoli e pacifici giardini. Anche il gatto che vive giù dabbasso è rilassato e dormicchia in quello che a me piace chiamare il mio "orto concluso".

E pensare che mi si è rotto il BlackBerry ed ho scoperto, di conseguenza, che se mi sta venendo l'esaurimento nervoso è fondamentalmente per colpa sua. Non è il troppo lavoro (passerò il sabato e la domenica, tanto per cambiare, a lavorare) ma il troppo pressare del mondo a fare la differenza in negativo. Si può lavorare tanto, soprattutto se si ama il proprio lavoro. Anche per lunghi periodi. Anche noi indomabili oziosi. L'importante è di evitare che il mondo interagisca troppo. E per troppo, intendo con 400 email al giorno. Vi sembrano poche? A me ne avanzano, se volete un po' ve le giro...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per fare 401... onoro questo Posto con un po' di fatti miei, da lunedì inizio a lavorare a bologna. Per la prima volta, alla tenera età di 33 anni, sperimento l'ebrezza di vivere fuori di casa! Che il Signore me la mandi buona....
Ciao, marco

Anonimo ha detto...

Un giorno per sbaglio dimenticai il cellulare a casa e restai senza per circa due giorni.

Erano anni che non passavo una giornata senza cellulare.

Erano anni che non passavo giornate così serene