4.6.07

The real flamingos

SONO STATI GIORNI di una certa stanchezza: di ritorno da Praga, pronto per andare a Cannes e poi, sabato prossimo, a San Francisco (la WWDC è alle porte...). Come rilassarsi? Cosa fare nel frattempo?

Ho un po' di libri che sto macinando, tra una pausa lavorativa e l'altra. Niente di speciale, soprattutto saggi. Alcuni (molti) erano già stati segnalati in passato in questo Posto. In realtà, devo anche mettere una libreria nuova perché qui non ci sta più niente: il caos regna sovrano e i libri impilati si nascondono l'un l'altro alla vista. In compenso, ho visto un po' di videos...

In particolare, siccome sono un accanito fan di Boston Legal, ho recuperato sia l'attuale terza stagione che una vecchia chicca. Per quanto concerne la terza di BL, l'ho visto tutto meno la puntata numero 23, che dovrebbe poi anche essere l'ultima per quest'anno. Niente paura, me la vedo con calma stasera. Il telefilm è gustoso e viene "portato" da una delle più affascinanti coppie che il piccolo schermo ci abbia regalato: Alan Shore (James Spader) e Denny Crane (William Shatner). Meravigliosi flamingos. Va visto, anche se - come al solito - il doppiaggio italiano non rende per niente (sono sbagliati proprio i colori delle voci).

Però, siccome ero curioso e alla fine non ce l'ho fatta più, mi sono scaricato anche l'ottava e ultima stagione di The Practice, il telefilm da cui BL è nato come spin-off. Beh, volevo vedere gli esordi di Spader nel ruolo di Alan Shore, visto che il suo è il personaggio che attraverso quattro anni (cinque, contando che probabilmente ha fatto la sua comparsa alla fine della settima di The Practice) è cambiato di più. Non tanto come tratti del carattere - anche se è passato da una figura ambigua, disonesta e tendenzialmente autodistruttiva a una fantastica astrazione da fumetti - quanto come recitazione. Spader, che è un discreto attore, l'ha cesellato lentamente. Probabilmente nella seconda stagione di BL ha dato il meglio, mantenendosi controllato e al tempo stesso felice interprete di una follia lucida e geniale.



Rivisitare (o visitare per la prima volta) la prima serie legale creata da David E. Kelly - che è anche il papà di BL oltre che di Ally McBeal - è stata una piacevole sorpresa. Non sono molti i casi di eutanasia in diretta di una serie televisiva. Gli archi delle varie storie vengono portati a termine in maniera soddisfacente, BL ne esce più che come un vero spin-off (che prevederebbe la continuazione della serie-madre) piuttosto come una continuazione sotto altre spoglie dell'originale, e nel complesso c'è un gran senso di chiusura. Certo, il ritmo e tutto sommato anche l'obiettivo di The Practice era completamente diverso: più "povero" e ruspante, con anti-personaggio, era una fotografia parziale di Boston, una via di mezzo tra sit-com in teatro e set in esterna per cercare di raccontare storie legali minimali. Belle caratterizzazioni, storie tesi, alternanza saggia di archi lunghi e corti, incrociati o intrecciati. E una battuta rivelatrice.

In una delle ultime puntate, l'esperto di focus group assunto per monitorare la giuria in un mega-processo (che monopolizza tre puntate e mette a luce la vita privata di Alan Shore) a un certo punto arriva con i risultati del suo panel di controllo: "Buone notizie e cattive notizie". "Prima le cattive", risponde Shore. "Le cattive sono che la giuria è convinta della colpevolezza del vostro cliente. La buona è che ama lei, mr. Shore". Una micro-rivelazione dei focus group che hanno convinto la Abc a scommettere su una serie basata sul personaggio interpretato da James Spader?

1 commento:

Anonimo ha detto...

James Spadee non è un discreto attore. Io lo trovo mlto bravo. E di Boston Legal non ho mai visto una puntata.