19.12.07

Bionic Woman

C'ERA UNA VOLTA, quando eravamo ragazzini, un telefilm che ci aveva fatto sognare. Almeno, ad alcuni. Era uno spin-off, una prosecuzione di un'altra serie. Si chiamava La donna bionica (tre stagioni fra il 1976 e il 1978, Abc e poi Nbc), ed era interpretato da Lindsay Wagner, che ci ha anche vinto anche un Emmy. Adesso, la Nbc ci riprova. Ha infatti dato il via ad un'altra serie della donna bionica, basato sempre sull'idea che ci sia un'agenzia governativa semi-sconosciuta che trasforma una giovane donna (interpretata questa volta dall'inglese Michelle Ryan), prossima a morire a seguito di un incidente, in un cyborg. Anzi, una donna bionica.

Mentre la serie degli anni Settanta apparteneva a quello stesso immaginario californiano a cui appartengono Chips (ricordate? Poncherello e Baker...) e L'uomo da sei milioni di dollari (uno sfolgorante Lee Majors, e tra le altre cose la serie "padre" di questa della donna bionica), la nuova edizione non può che fare i conti con le immagini molto meno ingenue alle quali ci siamo abituati oggi: 24, per citarne una. E il risultato della comparazione è abbastanza imbarazzante.

Sì, perché bionic woman, nonostante sia ancora in produzione (è ferma per via dello sciopero, ma riprenderà appena passa), non è un telefilm di quelli memorabili. Anzi, è abbastanza bruttino. Intendiamoci: un bruttino che qui da noi farebbe miracoli, ma negli Usa si colloca nella fascia bassa delle produzioni. Girato in Canada, con un problema di organizzazione dei temi e delle idee, si ruota sempre intorno al confronto, all'idea di fiducia, di segretezza, di relazioni che non riescono ad avanzare perché non si riesce realmente a comunicare, ed è banalmente uno strumento degli sceneggiatori per essere liberi di inserire nuovi "angoli" dei personaggi e nuove situazioni senza contraddirsi esplicitamente.

Non aiuta neanche il cast, perché a parte la co-protagonista, Katee Sackhoff di Battlestar Galactica, e ovviamente Michelle Ryan, il resto fa acqua da tutte le parti. Recitano bene, i poverini, ma hanno personaggi fatti di plastica. Insomma, risparmiate i bit sul vostro disco rigido, a meno che non vogliate farvi una divertente scarrozzata in una serie minore.

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