2.1.08

Il fantastico caso del decoder per il digitale terrestre negli Usa

ALLORA, STANNO USCENDO le nuove normative negli Usa per quanto riguarda il passaggio della televisione dall'analogico al digitale (così si liberano un po' di frequenze e la qualità migliora e bla bla bla), che da quelle parti è fissato per il 17 febbraio 2009. Da noi è un po' più in là (lo ha deciso l'attuale ministro, fissando al 30 novembre 2012, su Wikipedia le altre date).

La cosa divertente è che anche negli Usa si parla di "incentivi" per spingere le famiglie a comprare i decoder che trasformano come d'incanto le tivù analogiche in apparecchi capaci di visualizzare la televisione digitale terrestre. Si parla di un incentivo da 40 dollari (sono circa 27 euro) per un prezzo complessivo del decoder di ben 70 dollari, cioè quasi 48 euro. Secondo voi il nostro decoder, quello prodotto dalle due aziende in bazzica per questo settore in Italia e di proprietà di-non-diciamo-chi, quanto costeranno senza incentivo? E a quanto ammonta l'incentivo?

Risposta: il primo incentivo nel 2004 con Gasparri era di 150 euro. Il decoder oggi costa tra i 70 e i 50 euro, all'epoca ne costava tra i 150 e i 200. Ma secondo i bene informati anche meno, tant'è che venivano regalati agli utenti e le varie Mediaworld l'incentivo se lo pappavano come iniezione di liquido almeno al 50%...

E siccome lo standard che abbiamo scelto noialtri unici sul pianeta non è il DVB ma è il DVB-MHP, anche nella quasi totalità dei televisori del "futuro" già dotati di decoder interno, lo dobbiamo comprare lo stesso...

E comunque, sarà l'età che rende brontoloni, ma la tivù digitale su quelle pippe di schermi Lcd e plasma da 30-40 pollici si vede proprio di merda

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