18.4.08

Il dato oggettivo

PASSATA L'ELEZIONE, È arrivato il momento dell'interpretazione. Scrivo solo ora perché ero rimasto affascinato e incantato a seguire in televisione e leggere sui giornali le vicissitudini dei coraggiosi che stanno saltando rapidi sul carro dei vincitori. Spettacolo che soprattutto alla Rai assume sempre contorni fiabeschi, con giornaliste di verde vestite che si collegano dal profondo Nord durante i Tg, per dire...

Ma non voglio mancare di segnalare quanto segue. Da lunedì si va infatti avanti a paginate e paginate di interpretazioni dei numeri. Le elezioni non sono statistica, sono metriche assolute, perché rispecchiano il dato totale, anziché un campione della popolazione. Un po' come guardare una cartina dell'Italia in scala 1:1: per aprirla ci vuole un tavolo grande come il Paese stesso. Quindi dovrebbero essere abbastanza facili da capire e da interpretare. Dopotutto, c'è tutto nei numeri, che sono "dati" (nel senso di "dare") perché oggettivi, assoluti, proprio quelli. Insomma, non c'è niente da discutere. No? A quanto pare no, perché - al di là della triviale scelta del presidente del consiglio - se si dibatte tanto sui risultati vuol dire che non c'è unicità di vedute sui "dati" e sul loro significato.

Beh, se la ridda di interpretazioni vi sta un po' facendo pensare e tentennare, con tutti che dicono un po' tutto, vorrei richiamare questa mia piccola cosa circa il significato che viene attribuito ai "dati oggettivi", anche qui metriche assolute e non statistiche, in un altro settore. Cambiate i protagonisti, e vedrete che il parallelo è meno astratto di quanto non sembri.

1 commento:

Anonimo ha detto...

in effetti una riflessione sui dati nella loro "presunta" oggettività non sarebbe male, se fosse "serena, pacata, MA ANCHE rigorosa, severa".. ma quel che mi colpisce una volta di più è l'IMPOSSIBILITA' di trovare un qualche elettore del PdL.. io pagherei per sentirmi dire, se vuoi anche con un po' di orgoglio, "Sì, ho votato Forza Italia".. è forse ancora più avvilente, infatti, sentire che tutti sono attoniti, meravigliati, costernati, delusi.. che almeno qualcuno ammetta di far parte di quei numeri di cui vogliamo parlare..

Stefi