18.10.09

Nelle more del carpiato...

ALCUNI LINK CHE mi erano rimasti nel computer durante l’ultimo carpiato:

David Byrne, ex leader dei Talking Heads, recensisce molto bene il Kindle e scrive i suoi Diari della bicicletta (arriverà a novembre anche in italiano).

La mia fascinazione personale per la sete d’energia idroelettrica, per le biciclette pieghevoli, che vengono prodotte negli Usa dalla Dahon (e qui) ma anche in Cina, mentre il pensiero torna alla Graziella, la bicicletta pieghevole definita “la Rolls Royce di Brigitte Bardot”. Nei forum, vagando attorno all’argomento, si scoprono alcune perle rare.

Steven Berlin Johnson dice la sua riguardo ai libri elettronici e alla possibilità di creare un archivio totale che sia anche utile con un articolo del 2005 che, a rivederlo oggi, ha l’ingenuità di un manuale per la videoscrittura degli anni Ottanta.

Da qualche parte nella rete, ma a quanto pare non nella memoria di molti, ci sono ancora The Virtual Community (che ha “inventato” il termine “comunità virtuale”) e Tools for Thought (definito an exercise in retrospective futurism) di Howard Rheingold

Mi sono tornati in mente, per motivi che sarebbe troppo lungo spiegare, i Japan, cioè la band degli anni ’70-’80. Non ho niente di loro in discografia, appunto per il futuro di provvedere.

Una rivista che bisognerebbe cercassi sui banchetti dell’usato quando vado negli Usa è Imagination: una delle classiche riviste pulp di fantascienza che si è mossa negli anni Cinquanta. Le copertine sono meravigliose.

Walt Mossberg fa una recensione-choc di Windows 7: il sistema operativo di Microsoft, dice lui, beats the Mac OS in some areas, such as better previews and navigation right from the taskbar, easier organization of open windows on the desktop and touch-screen capabilities. So Apple will have to scramble now that the gift of a flawed Vista has been replaced with a reliable, elegant version of Windows.

Qui ci si chiede: “Quale sistema operativo ha la miglior vita sociale?”.

Forse verranno ripubblicati i tre capitoli di The Journeyman Project, uno dei videogiochi che ho amato di più. Soprattutto il terzo capitolo, Legacy of Time, in cui c’è anche la bella Michele Scarabelli (è una donna, ma per un refuso all’anagrafe - una elle saltata - a noi italiani sembra un uomo). Qui il video e forse meglio ancora qui. Per l’epoca, era bellissimo: il viaggio nel tempo come non l’avete mai visto. E soprattutto, usava tecniche simili a quelle di Myst, ma in più c’erano gli attori e la storia non era noiosa come quella di Myst. Ah, e c’era Arthur, il software di navigazione animato, che è una meraviglia. Altro gioco stupendo, di quasi un decennio prima però, è Lure of the Temptress.

È uscito Google Wave e ArsTechnica spiega cos’è e come funziona. Tra le tante, è la migliore spiegazione. Peraltro, il sistema si sta rivelando molto meno interessante di quanto immaginato nell’attesa febbrile delle scorse settimane. Non c’entra niente, però qui c’è un bel video con Stewart Brand. Ecco cosa dice il papà dello Whole Earth Catalog:

The shift that has happened in 40 years which mainly has to do with climate change. Forty years ago, I could say in the Whole Earth Catalog, "we are as gods, we might as well get good at it". Photographs of earth from space had that god-like perspective.

What I'm saying now is we are as gods and have to get good at it. Necessity comes from climate change, potentially disastrous for civilization. The planet will be okay, life will be okay. We will lose vast quantities of species, probably lose the rain forests if the climate keeps heating up. So it's a global issue, a global phenomenon. It doesn't happen in just one area. The planetary perspective now is not just aesthetic. It's not just perspective. It's actually a world-sized problem that will take world sized solutions that involves forms of governance we don't have yet. It involves technologies we are just glimpsing. It involves what ecologists call ecosystem engineering. Beavers do it, earthworms do it. They don't usually do it at a planetary scale. We have to do it at a planetary scale. A lot of sentiments and aesthetics of the environmental movement stand in the way of that.


Brand è un personaggio fondamentale, tra l’altro il primo ad aver usato il termine “personal computer” in un libro. È super-attivo ancora oggi.

All’epoca del Catalog, c’era Jerry Garcia che suonava con i suoi Grateful Dead, si andava a giro sul Furthur e si leggeva The Electric Kool-Aid Acid Test. (Temo però che EKAAT - da noi sarebbe "L’Acid Test al Rinfresko Elettriko" - non sia stato mai tradotto in italiano; o forse sì. Se ce l'avete, ditemelo!).

Tra l'altro, è stata anche l'epoca in cui si sono mescolate cultura alta e bassa. Come nel film FM, un gioiellino semi-sconosciuto del 1978, che ha fatto poi da pivot per la serie televisiva WKRP in Cincinnati, sit-com che è stata trasmessa anche in Italia con un certo successo.

Ok, questo è tutto. Posso finalmente chiudere Safari e riavviare il computer!

2 commenti:

cyberia ha detto...

Ciao, Antonio. Questo post è ricco di links, ho iniziato a selezionarne qualcuno ma ottengo sempre la segnalazione:
"Pagina non trovata
Spiacenti, la pagina che cerchi nel blog Il posto di Antonio non esiste."

Antonio ha detto...

Ho visto ma adesso sono fuori casa. Stasera risolvo... Maledetto blogger!