8.4.10

Esperto o fanatico?

SABATO SCORSO HO comprato a New York, nel negozio Apple della Quinta strada, uno dei primissimi iPad messi in commercio. Sono andato apposta a NYC per lavoro con Macity, in un viaggio auto-finanziato, e abbiamo coperto in maniera penso più che esauriente l'evento. Dal momento che il sito di Macity è dedicato al mondo Apple, la copertura è stata abbastanza di dettaglio: dopotutto se compri TuttoTreno ti aspetti lo speciale sul nuovo TGV, no? Per questo ritengo che molti commenti personali che mi sono arrivati nei giorni a seguire, in cui in buona sostanza si parla di "fanboy" e di "fanatismo", siano decisamente fuori luogo.

Oltretutto, in un momento in cui si dice che in rete serve una informazione specializzata e che sappia molto bene di che cosa sta parlando, è singolare che poi, quando si va sul sito di quelli specializzati, gli si comincia subito a rimproverare di avere in testa sempre la stessa cose. Bah!

C'è poi chi dice che, comunque, queste sono cose super-specializzate che con il giornalismo non c'entrano niente, perché non è così che si dovrebbe fare. O che ci sia l'obbligo della "par condicio". Direi proprio di no. Chi pensa questo è molto fuori strada. La specializzazione è da sempre uno degli obiettivi a tendere di buona parte del giornalismo, non solo quello di settore. Addirittura, nel vecchio contratto giornalistico (che è in essere da più di trent'anni, variamente novellato) è sempre esistita la figura del "redattore esperto", cioè competente su uno specifico argomento, che in fondo al mese si becca in busta paga pure di più di un "redattore ordinario".

Quindi, casomai, rifatevela con la categoria e non con me. E se proprio c'è un problema, potete sempre andare a navigare da qualche altra parte (o comprarvi un bel Pc anziché scandalizzarvi perché l'iPad non ha il fottuto multitasking).

5 commenti:

Alessandro ha detto...

Io penso che tu sia un grande esperto di cose Apple, ma più in generale un ottimo giornalista, ed è per questo che leggo spesso e con piacere quello che scrivi. Tuttavia io ti leggo molto più volentieri quando non parli di Apple, perché mi infastidisce il legittimo e sincero (ma per i miei gusti eccessivo) entusiasmo che ci metti. Tu hai tutto il diritto di mostrare il tuo entusiasmo, ed hai anche il diritto di essere un fanatico di Apple. Noi lettori però abbiamo il diritto - direi anche il dovere :) - di criticare questo fanatismo. Ovviamente con argomenti decenti, se possibile. Io sono convinto che l'iPad sia un prodotto fantastico, come prodotti fantastici sono quasi tutti quelli che Apple ha realizzato, ma un amore così spudorato nei confronti di un'azienda mi infastidisce, non ci posso fare niente.
Secondo te, se la Apple avesse l'80% del mercato dei computer fissi, portatili e mobili (e magari ci arriverà), avrebbe ancora senso essere così innamorati di una azienda?

Anonimo ha detto...

Direi di si, se l'innovazione, la qualità e il feeling d'uso rimanessero gli stessi.
Uno non ama o odia Apple in quanto azienda, ma per i suoi prodotti, che nella maggior parte delle volte hanno fatto fare un passo avanti il settore e non solo quello.
Per quanto riguarda il "mestiere" di Antonio, mi sembra che lo pratichi sempre al meglio sia che parli di Apple che di altro, probabilmente il senso del meraviglioso emerge maggiormente quando parla dei prodotti della mela morsicata. Però, secondo mio modesto parere, la professionalità non si discute, anzi. E poi c'è sempre la libertà di scelta... se non ci piace andiamo a leggerci Alessandra Farkas!
Nik

Anonimo ha detto...

Caro Antonio, continua a scrivere alla tua maniera! Anche perché l'alternativa agli esperti come te sono i giornalisti alla Farkas che, come le hanno fatto notare sul suo blog, ha infarcito il suo articolo di tante inesattezze.
Se io voglio sapere cosa sia un iPad o se valga la pena comprarlo leggo te tutta la vita.

Giorgio

Anonimo ha detto...

E poi il multitasking arriva quest'autunno.

(Lo so che poi ci saranno quelli che diranno ma non è proprio il VERO multitasking, uff)

L'argomento che tu sollevi comunque ha molto a che fare con il problema più generale del rifiuto degli esperti e del tutti sanno tutto e io più di te. Ed è un problema culturale più vasto: le grandi deduzioni alla portata di tutti sulla verità delle missioni lunari, l'accesso ai vertici della politica dei pluribocciati, siamo tutti commissari tecnici.

Mah, paese eternamente in via di sottosviluppo.

Quando comprerò l'iPad sarà stato anche per merito tuo e di Macity che me ne avete parlato in maniera chiara, senza nascondere gli aspetti controversi e con una passione che evidentemente l'oggetto suscita.

Grazie,
StefanoM

Unknown ha detto...

...per favore potresti, invece di diminuire, aumentare l'esaltazione di tutto questo momento magico?

"a me mi" fa star tanto bene.....

ma come si fa a venire a rompere in un momento così?!?!?!?!?