13.1.11

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni (2010)

DICONO CHE WOODY Allen sia uscito dal suo periodo di crisi, a cavallo del nuovo secolo e, grazie a nuove muse come Scarlett Johansson e a nuove ambientazioni come Londra e la Spagna, abbia vissuto una palingenesi rigenerativa. Tutto questo a me è passato sopra, lontano lontano: sono rimasto al Woody Allen di Io e Annie e di Manhattan. Quest'ultimo credo sia uno dei primi film in assoluto che ho visto in lingua originale, sulla futuristica tecnologia del "videodisco laser" alla Mediateca di Ateneo di Firenze più di venti anni fa, e non ci ho capito assolutamente niente. Poco male, perché l'avevo intravisto al cinema quando uscii e io avevo allora meno di 10 anni, non capendoci nulla neanche in italiano.

Adesso ho ceduto alla tentazione e sono tornato al cinema, dolcemente invogliato, per andare a vedere You Will Meet a Tall Dark Stranger, che da noi diventa "l'uomo dei tuoi sogni" (forse perché dalle nostre parti dovrebbe essere biondo e non bruno). E non ne sono particolarmente contento. Resuscita Naomi Watts (sciapa), appare Josh Brolin (bravo), si mostra Freida Pinto (bambolina male usata), cazzeggiano Antonio Banderas e Anthony Hopkins (poca passione, tanto mestiere). La più convincente, alla fine, è l'anziana Gemma Jones (classe 1942) e la più sorprendente è la caratterista effervescente e surreale Lucy Punch. Britannica, classe 1977, sta lavorando tanto negli Usa: in lingua originale dev'essere uno spasso, con livelli di incomprensibilità paragonabili alla mia scoperta giovanile di Manhattan.

La cosa che mi ha lasciato perplesso, in un film tecnicamente ottimo anche se fin troppo centrato sui personaggi (monodimensionali nelle loro passioni e debolezze, come prevedibili sono le loro cadute o le loro resurrezioni), è che manca il finale. Ma io dico, va bene l'opera aperta e il coito interrotto, però un cacchio di finale si poteva sempre abbozzare no? Le partite in multiplayer a Call of Duty MW2 danno più soddisfazione, con il replay della morte della vittoria. Bah!

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