1.10.11

Pan Am (pilota stagione 01)

C'È QUESTA IMMAGINE che disturba, fin dall'inizio: è il 1963, la cinepresa si muove lenta, in un volo virtuale che fa vedere l'esterno del mitico terminal 3 "Worldport" di Pan Am all'aeroporto internazionale di New York (doveva ancora essere battezzato JFK: succederà il 24 dicembre 1964, quando il presidente Usa era morto da appena un mese, ma la torre di controllo a un certo punto già parla di "JFK Center" anziché "Idlewild" come dovrebbe). Nel lungo piano-sequenza iniziale ci sono alcuni Boeing 707 parcheggiati sotto il sole che tramonta (o albeggia, chissà) mentre suona una vecchia canzone di Nat King Cole, "Around the world I've searched for you". La cinepresa entra nel terminal, tutto lucido, nuovo e popolato di gente da gente presa da un film in bianco e nero che per magia è appena diventata a colori. E che colori. A questo punto, arriva l'immagine che disturba, la vedete qui sotto. Un ragazzino guarda incantato il muso di un 707, poi si gira e un comandante d'aaereo che passa lo saluta come la pubblicità di un dentifricio o di una gomma da masticare.


Benvenuti a Pan Am, la nuova serie televisiva di Abc. È tutto nuovo, tutto colorato, tutto perfetto: anche troppo. Niente cartacce, la gente è vestita come manichini, la sensazione è che Mad Men non c'entri nulla se non che è ambientato più o meno in quel periodo. Niente denuncia sociale, niente politicamente scorretto, niente che viene dall'analisi sociale del nostro tempo, niente trama troppo complessa. Anzi, spazio alla fantasia. Pan Am è un bel polpettone, tecnicamente fatto molto bene anche se le attrici sono un po' scarsine (sì, anche Christina Ricci), con sotto-plot di matrimoni andati a monte, spionaggio, una "nuova specie di donna" che emerge nella "jet-age" francamente dimenticabili.

Ci anche sono un po' di errori, poi. Oltre alla torre di controllo che parla di "JFK Center". C'è anche il comandate che decolla facendo tutto lui: timone e motori, per di più dando pure una lunga occhiata complice al suo co-pilota (che non dice niente, non legge una velocità a pagarlo, così come l'inutile ingegnere di bordo). È il viaggio inaugurale del clipper Majestic (fortunatamente Pan Am non ha mai battezzato così un aereo) e il primo dettaglio del difficile decollo vale già un capitolo a se stante. Vediamo una sintesi: sono sbagliati per eccesso. Ecco perché.

I 707 hanno avuto due motorizzazioni: la prima sino al 1961 con i 707-121 aveva vecchi motori turbofan di Pratt&Whitney che iniettavano acqua nel compressore per raffreddarlo, soprattutto durante il decollo. Sono riconoscibili, tra le altre cose, per la terminazione a lobi chiamata "daisy petal", quella che si vede qui sotto e che direi che è parecchio inconsueta. Gli aerei solitamente non sono fatti con motori così.


Siccome il clipper del telefilm era stato consegnato "nuovo di pacca" (si parla più volte di viaggio inaugurale, che peraltro non sarebbe mai stato affidato a un capitano di nuova nomina, il quale peraltro o pilota o tiene la radio), si tratta di sicuro uno dei primi 707-321 consegnati a Pan Am e la motorizzazione poteva essere solo quella più tradizionale dei JT3C e successivi. Cioè, niente lobi "daisy petal". Però nel telefilm hanno scelto proprio quello scarico, che deve aver colpito perché fa tanto "retrò". L'immagine è bella, fa sognare, colpisce (anche se le fiamme sono un filino troppo evidenti, mica è un caccia in overboost) ma storicamente non mi pare proprio reale.

Alla fine, Pan Am è sostanzialmente una soap ambientata in una colorata never-never-land del 1964, dove tutti sembrano usciti fuori da un film di Frank Capra miracolosamente ricolorato. Vale la pena seguirlo? Direi di sì, anche se bisogna operare una sospensione dell'incredulità da coma farmacologico. Peccato, perché è la seconda volta che la televisione americana tira fuori uno show ambientato nel mondo dell'aviazione civile (il primo fu il dimenticabile ma scintillante LAX (2004) del con Heather Locklear e una bellissima sigla girata sulla musica degli ELO, Mr. Blue Sky). Manca approfondimenti, tematiche "pesanti", drammaturgia, effettoni, stimoli. Speriamo non tirino fuori il ditottatore o l'assassino-spia impazzito a bordo dell'aereo.

Pan Am. La brutta copia del bel telefilm che poteva essere.

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