3.2.14

L'America prima del Codice

C'È STATO UN periodo negli Stati Uniti che Hollywood era tutt'altro che moralista e buonacciona. Anzi. Era parecchio pruriginosa. Simile in qualche modo al mondo del vaudeville e del teatro popolare, dove cosce, tette e cose del genere abbondavano. Greta Garbo e Hedy Lamarr a Berlino erano nude, seno al vento, e anche a Los Angeles non si scherzava: Maureen O'Sullivan mostrava parecchio in Tarzan del 1934 (in acqua però nuova il suo "body doubler", l'olimpionica di nuovo Josephine McKim, ma più come stunt-woman che come modo per proteggere le vergogna dell'attrice) accanto al mitico Johnny Weismuller, olimpionico mostruoso di nuovo, finto americano e poi Tarzan (e Jungle Joe) per una vita.


Poi arriva il Codice Hays, cioè il Motion Picture Production Code, insieme di regole guida per quel che si può far vedere e quel che no, preparato dal capo della censura di Hollywood Will H. Hayes. Pensato nel 1930, adottato a partire dal 1934, è stato abbandonato nel 1968. Nel frattempo, prima che l'America bacchettona e puritana avesse la meglio, si intravedono e grazie di tante attrici come forse non capiterà mai più. E tutte si riciclano. Una per tutte: Barbara Stanwyck (al secolo Ruby Catherine Stevens) di cui riparleremo un'altra volta.

Godetevi questo bagno osée (e all'epoca alquanto scandaloso: come 9 settimane e mezzo, per intendersi) di Tarzan e Jane, nel frattempo, preso da Tarzan and His Mate, il secondo film con Weismuller del 1934.

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