26.12.16

Ma non eri un cane?

A NATALE (COME d’agosto) la Democrazia Cristiana ci aveva abituato ai governi che infilavano le riforme a tradimento, con l’opinione pubblica disattenta e via, a colpo di decreti legge. Ecco, anche le proposte che escono in questa fascia di tempo sono abbastanza “a tradimento”. Come quella di Walter Isaacson, che si è stufato dell’anonimato in rete come default e propone invece di mettere tutto ben vincolato alle singole persone.

A me Isaacson non piace: non tanto copme biografo quanto come presidente dell’Aspen Institute. Poi chissà, magari ha ragione lui. Però, insomma, io non sono d’accordo con questa idea. E non penso che l’anonimato sia la stessa cosa.

Money quote: “In Plato’s Republic, we learn the tale of the Ring of Gyges. Put it on, and you’re invisible and anonymous. The question that Plato asks is whether those who put on the ring will be civil and moral. He thinks not. The internet has proven him correct.“

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